
Nuove Normative di Accessibilità Web per il 2025: da norma a cultura (Parte 1)
L’accessibilità digitale è diventata una priorità di questo periodo storico, in cui il web rappresenta uno strumento quotidiano essenziale per la comunicazione, il commercio e i servizi pubblici. Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA) Direttiva EU 2019/882 il 28 giugno 2025, l’Unione Europea ha compiuto un passo significativo verso un’inclusione digitale più ampia.
Le nuove normative stabiliscono che tutti i siti web e le applicazioni mobili legate al commercio elettronico debbano essere fruibili da chiunque, comprese le persone con disabilità, garantendo un accesso equo alle informazioni e ai servizi online. Questo cambiamento non riguarda solo gli enti pubblici, ma anche numerose aziende private, che dovranno adeguarsi agli standard previsti, per evitare sanzioni e migliorare l’esperienza utente.
Ne abbiamo accennato in un altro articolo sul blog Meraviglie Cosmiche (leggi qui) ma oggi abbiamo pensato di esaminare l’argomento in due ulteriori sezioni, partendo da due punti di vista diversi ma complementari, insieme all’avvocato Lorenzo Grassano, esperto di normativa digitale e fondatore di LegalBlink e a Roberto Scano, esperto e consulente in tema di accessibilità ICT del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.
Vediamo innanzitutto a chi e a cosa si applica la normativa, i requisiti tecnici e i passi da seguire per essere conformi, concentrandoci in particolare sulle opportunità che l’accessibilità digitale offre alle aziende. Alla fine dell’articolo ci saranno data e orario del Webinar evento “Accessible/Possible – accessibilità digitale: da norma a cultura” che vedrà i nostri ospiti, intervistati live.
Due domande all’Avv. Lorenzo Grassano di LegalBlink
Iniziamo con il chiedere all’avvocato Lorenzo Grassano, founder di LegalBlink, alcune domande di carattere pratico su questa normativa.
Come sono coinvolte le PMI nella direttiva e con quali scadenze?
Le direttive europee stabiliscono chiaramente che l’accessibilità digitale non riguarda solo le amministrazioni pubbliche, ma anche molte realtà private. Le PMI, escluse le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 2 milioni di euro), dovranno adeguarsi ai nuovi standard di accessibilità digitale entro il 28 giugno 2025.
Quindi significa che le aziende italiane coinvolte sono più di 210.000, costituite da:
- Piccole imprese: circa 189.000 unità (18,5% del totale), con 10-49 addetti.
- Medie imprese: circa 22.861 unità (2,2% del totale), con 50-249 addetti.
Fonte: Censimento permanente delle imprese 2023 dell’ISTAT.
Le microimprese sono esentate dagli obblighi di conformità, tuttavia è consigliabile che anche queste realtà si adeguino gradualmente, per offrire un servizio più inclusivo e migliorare la propria reputazione aziendale.
Questo provvedimento comporterà che tutti i canali di commercio elettronico gestiti da PMI dovranno disporre di requisiti di accessibilità armonizzati.
L’impatto pratico varia a seconda del settore, ad esempio in ambito ecommerce sarà molto importante garantire che i carrelli e i pagamenti siano pienamente accessibili.
Cosa prevede la normativa?
L’European Accessibility Act si basa sulle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1, stabilite dal World Wide Web Consortium (W3C). In particolare, il livello minimo di conformità richiesto è AA, che garantisce un buon livello di accessibilità per la maggior parte degli utenti con disabilità.
Quali strumenti si possono usare per capire se si è compliant?
Le aziende hanno diversi strumenti per verificare la conformità, sia automatici che manuali:
- Test automatici:
- Lighthouse (Google Chrome) → analizza problemi tecnici di accessibilità.
- WAVE → verifica contrasto colori, struttura HTML e compatibilità con screen reader.
- Test con screen reader:
- NVDA (Windows), JAWS o VoiceOver (Mac/iOS) permettono di simulare l’esperienza di utenti con disabilità visive.
- Check manuali:
- Navigazione con solo tastiera per verificare l’accessibilità senza mouse.
- Test con utenti reali per individuare criticità non rilevabili dai tool automatici.
Per un’analisi più approfondita, può essere utile un audit di accessibilità con esperti del settore.
Cosa ha pensato LegalBlink per permettere alle PMI di fare un’autovalutazione?
A breve LegalBlink introdurrà sulla propria piattaforma un tool di accessibilità, pensato per semplificare l’adeguamento dei siti web ai requisiti della Direttiva EU 2019/882.
Tuttavia, è importante chiarire un punto fondamentale: nessun tool può garantire al 100% la conformità alla normativa. Un widget di accessibilità può migliorare la navigabilità, il contrasto visivo e alcune funzionalità interattive, ma non può intervenire su tutti gli aspetti critici di accessibilità.
Per rispettare al massimo la normativa, è sempre necessaria una consulenza dedicata, che individui le sezioni del sito dove un widget non è sufficiente.
Alcune di queste modifiche non possono essere gestite esclusivamente da un tool, ma richiedono una collaborazione strategica tra Web Agency, cliente e consulente legale, affinché ogni aspetto del sito venga adeguato in modo corretto e conforme alla normativa.
Il nostro tool sarà quindi un valido supporto, ma per una piena conformità LegalBlink offrirà anche servizi di audit e consulenza, anche in collaborazione con Meraviglie Cosmiche, per guidare le aziende verso un’accessibilità reale e completa.
Quali sono gli organi di controllo e le sanzioni previste per la non ottemperanza alle regole?
Ogni Stato membro dell’UE designa un’autorità di vigilanza, che può condurre controlli e segnalare le aziende non conformi. In Italia, il ruolo è stato assegnato all’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) con riferimento ai siti web.
Le sanzioni in Italia partono da un minimo di 5.000 euro e possono arrivare fino a un massimo di 50.000,00 euro.
Grazie avvocato Grassano per il suo prezioso contributo. La aspettiamo al webinar.
In sintesi
Oggi abbiamo affrontato gli obblighi della direttiva 2019/882 e chi ne è interessato. L’avvocato Lorenzo Grassano di LegalBlink ci ha accennato quali sono i primi provvedimenti che ogni azienda può mettere in atto fin da subito, con un audit e le sanzioni che può evitare, rendendosi compliant.
Nella prossima pubblicazione cambieremo punto di vista, con l’intervista a Roberto Scano, esperto consulente sull’accessibilità on-offline. Non perdetevi l’intervista.
Conferenza Online
A completamento della tematica, vi proponiamo un live con i protagonisti delle due interviste. L’evento “Accessible/Possible – accessibilità digitale: da norma a cultura” avrà luogo online – Google Meet – mercoledì 2 aprile dalle 17 alle 18.
Potete prenotarvi fino ad esaurimento posti, per assistere a un ulteriore approfondimento sul tema European Accessibility Act, con la possibilità di intervenire con domande specifiche, che possano essere d’aiuto per voi e utili a tutti e ricevere il materiale informativo, al termine della conferenza.
Qui sotto il tasto con link al form da compilare, per registrarsi gratuitamente al webinar. Riceverete conferma via mail insieme al link per la diretta.
Ricordate: formarsi significa risparmiare!
La scadenza del 28 giugno 2025 si avvicina rapidamente: non rischiate di trovarvi impreparati.
Per tutto il resto il nostro team offre consulenze specializzate, per rendere il vostro canale di commercio elettronico accessibile e conforme alle nuove normative.
Per info, consultate la pagina contattateci o chattate con un operatore (logo in basso a destra).