Tecnologie ICT al servizio dell’uomo
Nell’era digitale in cui viviamo, le tecnologie ICT dell’informazione e della comunicazione rivestono un ruolo centrale nella nostra società. Queste innovazioni non solo ci permettono di connetterci istantaneamente con tutto il mondo ma hanno trasformato radicalmente il modo in cui ci informiamo, lavoriamo, apprendiamo e prendiamo decisioni. Le ICT hanno aperto nuove frontiere nel campo della scienza, della medicina, dell’istruzione, del commercio e oltre, offrendo opportunità senza precedenti ma anche sollevando importanti questioni etiche e sociali. Oggi Giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società dell’informazione, navighiamo insieme nel passato per capire a che punto siamo nel presente e come si prospetta il futuro.
I primi passi nella storia verso le tecnologie ICT
L’interesse dell’essere umano di tenersi costantemente informato, comunicare e rimanere connesso con il resto del mondo, ha inizio molto prima dell’arrivo della TV o dello smartphone. La prima invenzione della storia che può essere etichettata come la prima espressione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) è la stampa di Gutenberg nel 1455, con la quale, per la prima volta nella storia, fu possibile riprodurre libri in modo veloce ed economico, facilitando così di molto la diffusione delle notizie e della cultura a livello mondiale.
Nel XIX secolo, ci furono tre invenzioni che portarono a grandissime rivoluzioni a livello informativo: il telegrafo nel 1837 fu uno dei primi mezzi di comunicazione a lunga distanza tramite filo, nel 1876 il telefono invece consentì per la prima volta la trasmissione della voce e infine la radio, inventata da Guglielmo Marconi nel 1895, primo strumento ad utilizzare le onde elettromagnetiche per inviare segnali audio a distanza, senza l’utilizzo di cavi.
Guglielmo Marconi: vita e scoperte dell’inventore della comunicazione senza fili
Nato nel 1874 a Bologna, Guglielmo Marconi tracciò il percorso della storia dello sviluppo delle tecnologie ICT con il suo grandissimo interesse verso l’elettronica. Da giovane, sfruttando le proprie competenze tecniche e abilità personali, creò un laboratorio nella casa di famiglia a Villa Griffone a Sasso Marconi, oggi trasformata in un museo nazionale.
Il progetto più ambizioso, sul quale Marconi dedicò moltissimo tempo, fu quello dello studio delle onde elettromagnetiche, che lo portò alla creazione di un’invenzione rivoluzionaria, la prima radio della storia. Guglielmo Marconi fece il primo esperimento di telegrafia senza fili, insieme al fratello, nel comune di Pontecchio, dove riuscì a mandare un segnale radio da un dispositivo emittente ad uno ricevente posti a una distanza di circa 2 km. Marconi aveva una forte convinzione nelle potenzialità di questa nuova invenzione, e riteneva che potesse superare notevolmente la distanza dei primi test. Si impegnò insieme ai suoi collaboratori per ampliare la portata delle trasmissioni, realizzando così nel 1901 la prima trasmissione transatlantica senza fili tra l’isola di Terranova (Canada) e la Cornovaglia, in Inghilterra.
Un aspetto molto importante che va sicuramente ricordato è che la radio, la più importante invenzione di Marconi, grazie alla quale vinse il premio Nobel per la fisica nel 1909, fu usata per inviare segnali di soccorso (gli operatori si chiamavano Marconisti) alle altre navi in più occasioni, tra le quali nel 1909 durante la collisione nella baia di New York tra le navi Republic e Florida in cui, grazie ai segnali radio vennero allertati piroscafi che salvarono 1650 passeggeri. Per poi contribuire, durante il disastro del Titanic nel 1912, al salvataggio di oltre 700 persone, grazie ai segnali inviati dai Marconisti di bordo.
Guglielmo Marconi visse e lavorò a Crookhaven in Irlanda dal 1901 al 1914, periodo in cui fece installare apparecchiature telegrafiche wireless in una serie di località vicine, tra cui Fastnet Rock, Brow Head e Mizen Head. Alcune delle apparecchiature originali Marconi Wireless sono esposte alla stazione di segnalazione proprio nella contea di Cork, a Mizen Head (vedi foto).
Stazione di segnalazione – Mizeh Head – Irlanda. Foto di Laura Sargentini 2019
Dal dopoguerra a fino XXI secolo, le innovazioni delle tecnologie ICT
Dopo la fine del secondo conflitto Mondiale, il mondo ha vissuto un’epoca di grande creatività e di sviluppo dell’informatica, con un’ondata di innovazioni che hanno rivoluzionato il panorama delle tecnologie ICT. Negli Stati Uniti, questo periodo ha visto non solo la nascita del primo computer programmabile nel 1946, ma anche il lancio del progetto ARPANET: prima rete di computer nata nel 1969 per dare modo di ampliare e sviluppare in team la ricerca in ambito militare e in quello dell’astronautica.
Le rivoluzioni informatiche di quegli anni hanno dato vita al concetto di “società dell’informazione“, in cui la creazione, distribuzione e manipolazione delle informazioni hanno assunto un valore economico, politico e culturale senza precedenti. Le innovazioni non si sono fermate qui: nel 1983 l’avvento dei telefoni cellulari portatili ha reso la comunicazione personale più accessibile e gestibile in qualsiasi luogo connesso, lontano da casa, ufficio o cabina telefonica.
Nel 1989, il World Wide Web ha visto la luce grazie all’idea di Tim Berners-Lee, informatico britannico presso il CERN di Ginevra, che ha aperto le porte a un nuovo concetto di gestione delle informazioni, cambiando per sempre il modo in cui interagiamo con il mondo online, sempre più senza confini.
L’importanza delle telecnologie ICT nella società moderna
Nell’era digitale, l’accesso alle informazioni e alle telecomunicazioni è vitale. Le tecnologie ICT hanno rivoluzionato il nostro vivere quotidiano, consentendo uno scambio istantaneo di idee tra gli individui in qualsiasi parte del mondo e dello spazio. Tuttavia siamo tenuti a valutare l’impatto sociale di queste tecnologie o della loro assenza.
Il mezzo che permette alle persone di connettersi in rete e di informarsi condiziona la nostra cultura, l’economia e la politica. È essenziale quindi garantire un accesso equo e inclusivo ai contenuti culturali e informativi, tramite queste tecnologie, quindi il digital divide è una questione aperta che sfocia nella discriminazione. Ancora metà della popolazione mondiale non ha accesso alla rete. Le tecnologie ICT sono state invece pensate per costituire un ecosistema il più possibile autonomo, aperto e indipendente, rispetto agli interessi di pochi, affinché ogni individuo possa beneficiare delle opportunità offerte dalla transizione digitale. Questa è la condizione ideale per contribuire a costruire un mondo più informato, che possa prendere le decisioni più sagge nell’interesse dell’umanità, alla luce dei dati.
Meraviglie Cosmiche accompagna le mPMI verso la transizione digitale. Per creare insieme un progetto di digital marketing su misura, contattaci via email, telefono, chat e WhatsApp. Scegli la modalità che preferisci.