Di recente l’Osservatorio eCommerce B2c ha evidenziato quanto sia in espansione il settore aftermarket online, ossia le vendite di accessori e pezzi di ricambi per auto.
Con un incremento del 14% dal 2016, in Italia sono stati effettuati acquisti per un valore di 476 milioni di euro. Considerando che la popolazione italiana dai 18 agli 80 anni, che potenzialmente potrebbe avere un auto, è di 44 milioni di persone su 63 milioni in totale, significa che ogni potenziale utente ha acquistato in media 10 euro di materiale per un vaicolo. Fanno parte di questo gruppo di buyer sia privati che piccole, medie e grandi autofficine, che sempre più spesso non trovano, presso i loro fornitori ufficiali, pezzi di ricambio particolari, di modelli non più in produzione ma circolanti, difficili da reperire.
L’esperienza e i dati statitici ci insegnano che la ricerca parte per la maggior parte dei casi dai motori di ricerca. Gli enormi investimenti dei marketplace permettono loro di essere tra i primissimi risultati della SERP e di conseguenza i navigatori cliccano su eBay o Amazon.
L’approccio e l’esperienza sulle due principali vetrine dell’eCommerce, lato merchant, sembrano essere molto diversi.
Se sulla piattaforma eBay era già presente uno speciale pannello per inserire tutte le compatibilità dell’articolo, è in arrivo per novembre 2017 un nuovo strumento per il caricamento massivo degli articoli: FastFitment, che agevolerà le operazioni ordinarie a moltissimi venditori con Negozio eBay.
La criticità maggiore per Amazon è sempre stata l’identificazione precisa dei prodotti tramite codice a barre: molti seller hanno inserito per primi un codice errato che non è possibile cambiare e spesso è capitato che il merchant non riuscisse ad inserire quello corretto, poiché trovava che era già presente, come altro articolo completamente diverso.
I metodi applicati da Amazon, anche nella gestione degli ordini e delle penalizzazioni ai venditori che non rispondono agli standard, non sembrano essere efficaci.
Ne è un esempio lo sfogo di Nick che nell’aprile 2017 così scrive sul forum di sellercentral:
…”Che succede?
Ti viene chiesto di immettere i dati fondamentali: Nodo di navigazione, marchio, codice prodotto, EAN code (o UPC o EAN14… insomma quello che c’ha il prodotto quello ci metti), prezzo, ecc. OBBLIGATORI
Dopodichè tu infimo e vile commerciante di ricambi auto vorresti comunicare al tuo potenziale cliente l’applicabilità del ricambio. Tipo…
“Oh! Guarda che sta sospensione motore te la puoi comprare ma è per una Fiat Punto 1.3 Multijet dal ’99 al 2002 75cv 55kw… no, non va bene per la tua Nissan Qashqai del 2015… NO! Lo so che costa poco, ma grazie al fagotto inguinale che costa poco!!!! E’ un pezzo pe’ ‘na FIAT PUNTO no per un QASHQAI!!!! NOOOO! NON LO COMPRARE PERCHE’ NON E’ COMPATIBILEEEEEEE… ok se l’è comprato.”
Invii un messaggio: Signore guardi che può controllare inviandoci la sua targa o il libretto la compatibilità del ricambio ed evitare di fare acquisti errati.
Nessuna risposta.
Provi a chiamarlo sul numero di telefono.
Non risponde: crede tu sia la Vodafone.
Intanto Amazon ti sta frustando alle tue spalle mentre sei seduto davanti allo schermo della tua postazione ricordandoti che le metriche di performance scenderanno sotto il livello degli inferi se annulli l’ordine del cliente o se gli spedisci la merce in ritardo.
Quindi gli spedisci il prodotto.
Cosa? Ah… Il ricambio non è compatibile? Rispediscicelo a tue spese.
Il cliente apre un reclamo di Garanzia dalla A alla Z.
Amazon ti obbliga ad accettare il reso per una non conformità che NON ESISTE, che non ti ha dato modo di comunicare al cliente e le spese saranno a tuo carico perchè sei responsabile della pagina prodotto e quindi anche delle scelte del cliente.
Amazon: Però se inserisci le compatibilità del ricambio il cliente riceve queste informazioni!
Venditore: Uh! Che bello! Come inserisco le compatibilità nel mio prodotto in modo tale da essere rintracciabile dal Garage di Amazon, eccellente sistema sviluppato dalle scimmie del Burundi due anni fa se non di più e attualmente ancora in fase sperimentale?
Amazon: Ehm… le inserisci! C’è un campo fatto appositamente infondo a tutto la pagina di creazione nuovo ASIN nella modalità “Visualizzazione avanzata”! E’ talmente completa che è una stringa di testo libero in cui non sappiamo cosa tu debba inserire… mi pare, mi pare, MI PARE dei codici strani lì, cos cos.
Venditore: Ahhhh sì! Ci metto i codici OEM?
Amazon: No
Venditore: Allora la comparativa di un marchio di riferimento?
Amazon: No
Venditore: Ci scrivo i nomi delle macchine?
Amazon: No
Venditore: Ci scrivo un codice WVA per il frenante?
Amazon: No
Venditore: Ci scrivo il codice motore?
Amazon: No
Venditore: Ci scrivo MAMMETA?
Amazon: No
Venditore: E che ci devo mettere?
Amazon: ..Blink! (clicca sul link per vedere l’immagine)
Venditore: E che robba è??
Amazon: Non sai leggere? Un codice da 1 a 7 caratteri alfanumerici.
Venditore: E dove lo piglio?
Amazon: Boh
Noto una cosa: Lo standard di compatibilità accetta i valori “KBA” oppure “TECDOC”.
Sinceramente ammetto la mia ignoranza… KBA non so che roba sia, ma in azienda abbiamo TECDOC un software della TecAlliance, leader del settore soluzioni software per il mercato automotive e… non sanno che robba siano ‘sti codici perchè ho contattato l’assistenza e mi hanno riso in faccia.
Vabè… ma Amazon come diavolo fa a utilizzare il Garage cliente se non hanno ‘sti codici? Ce li deve avere per forza.
Nessun operatore sa nulla.
NESSUNO!
No, proprio NESSUNO! Roba che sono stato cinque dannatissimi mesi a chiedere che roba sono ‘sti codici e niente, nisba, nemmeno sotto effetto di siero della verità ti vogliono dire come è possibile inserire delle compatibilità su un pezzo di ricambio.
Ti rompi le scatole.
Ma te le rompi pesantemente.
Inizi a caricare materiale su Sellercentral e metti le compatibilità in descrizione, ma il cliente non legge mai la descrizione.
Inserisci le compatibilità in bullet point ma nessuno se le fila.
Le metti nel titolo e inizi a vendere come un rappresentante di cubetti di ghiaccio nel deserto del Sahara, ma Amazon che fa?
Te le cancella.
TE LE CANCELLA.
No… non ti cancella I PRODOTTI! Visto che Amazon è simpatico, frizzantino e burloncello ti mozza le informazioni nel titolo.
Collega venditore: Eh, però Amazon ha ragione perchè i nomi delle macchine non si possono mettere nei titoli!
Spiegatemi allora perchè un “Kit spazzole tergicristallo Ford Fiesta VI dal 2009 al 2017 – misure 66/39cm” deve diventare “Kit spazzole tergicristallo”…
CHE VI HANNO FATTO ‘STI POVERI CENTIMETRI?
E un “Filtro olio Lancia Ypsilon 1.3 JTD 70CV 51kW con impianto di lubrificazione Purflux” perchè deve diventare “Filtro olio” se l’impianto Purflux è determinante nella scelta tra 71760871 e 55214974? Amazon non lo sa che è importante avere e trasmettere queste informazioni sui prodotti, ma non può pretende di lasciare i clienti nell’ignoranza e scaricare le colpe sul venditore per un sistema INEFFICACE di vendita dei ricambi auto.
Noi vogliamo essere trasparenti con i nostri clienti e indicargli per filo e per segno quale è l’acquisto migliore da fare per ricevere i ricambi adatti, ma pare che ad Amazon interessi solo VENDERE… e RIMBORSARE I CLIENTI.
Ma per le commissioni del 15% sui ricambi auto (le più elevate del marketplace) e la tariffa mensile oltre ai costi della logistica, gli oneri nei confronti del cliente che vanno oltre quelli previsti dalla legge e altra roba, questi signori di cosa si fanno garanti nei nostri confronti? Di nulla.
Mille e mille volte avrei preferito che i prodotti contravvenenti alle linee guida venissero RIMOSSI, ma hanno pensato di rendere più frizzantina la giornata a noi venditori lasciando il prodotto in vendita e modificandolo senza lasciare notifica via mail o app per la rimozione avvenuta delle informazioni sul prodotto con ASIN annesso.
Ehhhhh ti piace vincere facile? No!
Messaggio promozionale:
Fai su e giù per tutto il tuo inventario tra decine di migliaia di prodotti e scova anche tu il prodotto intruso che è stato modificato da Amazon e potrebbe rappresentare una perdita del 10% degli incassi della tua azienda a botta di ritiri spesati al cliente e rimborsi! Gioca anche tu con 4mazonTrick!!
Vuoi smettere di giocare?
Ritira dalla vendita i prodotti e smetti di vendere su Amazon!
Non dimenticare di pagare la tua tariffa mensile per fruire dei fantastici servizi Amazon Sellercentral! ;D
Poi dopo, ehem… dicevo… cinque mesi di reclami e casi aperti… OTTENGO LA BIBBIA!
Dopo aver contattato Amazon che mi ha mandato dalla TecAlliance che mi ha mandato alla Auto Body Parts Association che mi ha mandato alla Solera Company che mi ha detto di percorrere la strada fino alla quarta rotonda dove c’è una statua della madonnina che da lì in poi “A Maronn T’Accumpagna” che al mercato mio padre comprò, sono riuscito ad ottenere..
La tabella dei codici KBA
Dove ogni veicolo è associato a un singolo codice.
Dove i motori dei veicoli non si sa quanti kW producano.
Dove si sa quando un veicolo è stato messo in produzione ma non quando è stato ritirato dalla produzione.
Dove la marca del veicolo è un taboo e non sai mai se una Stilo sia stata prodotta da Fiat, FCA, Lancia, Alfa Romeo o Lamborghini… nel dubbio meglio spulciarsi tutte le 23’000 righe di codici della tabella, non sia mai che sia stata prodotta dalla Citroen?
Ah… ma tu devi caricare le pastiglie Galfer con WVA 23954? Preparati a passare le 1249856 ore di lavoro più lunghe della tua vita.
BASTA!
Siamo stanchi del vostro menefreghismo!
Su IBBEI non è così complicato mettere le compatibilità dei veicoli! Invece di fare le cose più complicate di quelle che sono, la potevate mettere pure voi l’implementazione di TecDoc e visualizzare una bella tabelluccia sotto le caratteristiche del prodotto ecchemmiseria!”
Ecco.
Con la speranza di aver interessato gli addetti ai lavori, i merchant, ed essere stati utili per la pianificazione del lavoro quotidiano degli eStore Manager.