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Internet è una risorsa preziosa che ci offre infinite possibilità di informazione, comunicazione, intrattenimento e apprendimento. Tuttavia, come ogni cosa, ha anche dei rischi, se assunto nella maniera non corretta. Infatti, se usato in modo eccessivo o inappropriato, può diventare una fonte di stress, isolamento, ansia e dipendenza.

In concomitanza con la giornata internazionale senza internet, che ricorre il 22 febbraio, vogliamo analizzare sintomi, problematiche legate alla dipendenza da internet ma soprattutto proporre fonti di riflessione, strumenti e idee creative alternative per analizzare, gestire e migliorare la propria relazione con (o senza) la tecnologia.

Leggi fino in fondo l’articolo e scopri cosa puoi fare per stare meglio, con te stesso e insieme agli altri.

Cos’è la dipendenza da internet?

La dipendenza da internet è un disturbo psicologico che colpisce persone di tutte le età e che si manifesta con una perdita di controllo sull’uso della rete, una compulsione a rimanere connessi, una riduzione degli interessi e delle relazioni reali, una negligenza delle proprie responsabilità e una sofferenza quando si è offline. La dipendenza da internet può avere conseguenze negative sulla salute fisica e mentale, sul rendimento scolastico o lavorativo, sulla qualità della vita e sul benessere personale.

Come accorgersi se qualcosa non va? Quali sono i sintomi?

  • Si passa così tanto tempo online da non accorgersi dei propri bisogni essenziali, come dormire e mangiare.
  • Si provano emozioni negative, come rabbia, nervosismo, ansia o tristezza, quando non si ha accesso alla rete.
  • Si è indifferenti a certe situazioni che invece prevederebbero lo sblocco di un’azione empatica, ad esempio l’andare in aiuto di un’altra persona in difficoltà.
  • La voglia di essere online cresce sempre più e, allo stesso tempo, si sente il bisogno di avere accessori sempre più avanzati per il computer, la console, lo smartphone, il visore VR e per il loro uso.
  • Si fa ricorso a litigi e menzogne, specialmente quando si parla del tempo speso online.
  • Si mostrano segni di isolamento sociale (incapacità di scrivere a mano ed esprimersi) e basso rendimento in ambito scolastico.
  • Si perde il controllo delle spese in giochi online (penuria di fondi sul conto corrente).

Tipologie di dipendenza

Esistono diverse forme di dipendenza, a seconda dell’attività che la genera. Alcune delle più comuni sono:

  • La nomofobia, ovvero la paura di rimanere senza il proprio smartphone, che porta a controllarlo in modo ossessivo, a portarlo sempre con sé, a non spegnerlo mai e a sentirsi ansiosi o in panico se non si ha accesso alla rete o alla possibilità di ricaricarlo. In Inghilterra di recente, nel febbraio 2024 hanno vietato l’utilizzo dello smartphone a scuola ai minori di 16 anni, visto che il 44% dei genitori ritiene che sia rilevabile un qualche tipo di dipendenza nei loro figli in età adolescenziale, mentre il 50% ritiene che ne siano affetti i ragazzi in età post diploma. A Piacenza nel 2018 Il liceo San Benedetto ha adottato il metodo Yondr, che sigilla momentaneamente una custodia contenente lo smartphone dell’alunno, fino alla fine delle lezioni.
ragazzi che sigillano lo smartphone
  • La dipendenza dai social network, che spinge a condividere ogni aspetto della propria vita online, a cercare costantemente l’approvazione e il feedback degli altri, a confrontarsi in modo competitivo o invidioso con le immagini idealizzate degli altri utenti, a trascurare le relazioni reali e la propria privacy. A fronte di una tale pandemia da social sono nati anche gruppi di auto aiuto e movimenti giovanili per ‘disconnettersi’, come il gruppo Log-Off, fondato da un gruppo di adolescenti. Guarda su Netflix il famoso video documentario documentario “The Social dilemma” in cui gli ex dipendenti dei social network più famosi raccontano la loro esperienza.
  • La dipendenza dal gioco, non solo online, detta anche ludopatia, che induce a trascorrere ore e ore davanti allo schermo, a investire tempo e denaro in giochi virtuali, a trascurare gli impegni e gli hobby reali, a isolarsi dagli altri e a vivere in un mondo fantastico. Nel 2018 per la prima volta l’organizzazione mondiale della salute ha inserito la dipendenza da gioco come disturbo nell’elenco ICD-11 International Classification of deseases for mortality and morbidity Statistics. Guarda il video con focus su come la Cina ha gestito il disturbo, ben 10 anni prima dell’occidente.
  • La sindrome di Hikikomori, che consiste nel ritirarsi completamente dalla società e dal mondo reale, chiudendosi in casa e dedicandosi esclusivamente alle attività online, senza alcun contatto con la famiglia, gli amici, la scuola o il lavoro. Istituto Superiore di Sanità ha calcolato che, tra gli studenti italiani, ci sono oltre 60mila hikikomori. In Italia è attiva Hikikomori Italia, associazione ritiro volontario cronico giovanile, che segue e aiuta famiglie e ragazzi con questa sindrome.

Queste forme di dipendenza da internet sono sempre più diffuse tra i giovani, denominati iGeneration, infatti si stima che in Italia circa il 10% della popolazione sia affetta da dipendenza da internet, con una percentuale maggiore tra i 15 e i 24 anni.

Guarda il video cartone sulla nomofobia in bianco e nero, con le parole e musiche create da un rapper.

Non solo ragazzi

Tuttavia ci sono altre categorie di utenti, sia giovanissimi che adulti che, oltre agli adolescenti, può subire le conseguenze di un utilizzo non corretto dell’ammaliante mondo del web.

  • I bambini “ipad kids”: l’uso eccessivo di tablet e smartphone da parte dei bambini può ostacolare lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.  La dipendenza da internet in età infantile può portare a problemi di attenzione, iperattività, obesità e difficoltà di apprendimento. Guarda questi video documentari (attenzione, sono presenti immagini forti), per capire quanto possa diventare grave trascurare l’educazione dei bambini al corretto uso dei dispositivi.
  • Un problema anche per imprenditori e manager: la dipendenza da internet può danneggiare la carriera di imprenditori e manager.  L’uso eccessivo di internet per controllare in maniera compulsiva le email, i social network e siti web di notizie può ostacolare la concentrazione, diminuire la produttività e inibire la capacità decisionale, con conseguenze a cascata sui processi e sulle relazioni personali in azienda.
“La vendita” di Al Margen

Ecco alcuni consigli:

  • L’utilizzo di app come ad esempio Screen Time, Forest, Digital detox, Freedom, Benessere digitale di Google, Envelope, ecc. aiuta a monitorare e limitare il tempo dedicato alle attività online. Queste applicazioni permettono di analizzare l’utilizzo dello smartphone, di impostare limiti di tempo, di bloccare alcune applicazioni o siti web, di ricevere dei feedback e dei suggerimenti per migliorare le proprie abitudini digitali. Guarda cosa puoi fare, ad esempio con la semplice Envelope  
  • Attività offline, anche socialmente utili, che favoriscono il contatto con la realtà e con gli altri, come ad esempio lo sport, l’arte, la musica, la recitazione, il volontariato, la lettura, il giardinaggio, cucinare, ecc. Questi ambiti permettono di sviluppare competenze, talenti, passioni, di esprimere la propria creatività, di sentirsi utili e apprezzati, di rilassarsi e divertirsi. Abbiamo organizzato un corso di sopravvivenza per imprenditori nel 2023, che anche quest’anno ripeteremo, se desideri più info, scrivici. Alla fine di questo articolo troverai idee e spunti utili e divertenti da fare senza internet o quando vuoi staccare dai device.
  • Terapia: nei casi più gravi, è consigliabile chiedere aiuto ad amici e familiari, per trovare il giusto supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, che possa interpretare correttamente il disagio e proponga un percorso curativo personalizzato.

Il Digital Detox

Come disintossicarsi dalla rete: il digital detox

Per contrastare la dipendenza da internet è fondamentale attuare un processo di “digital detox”, ossia di disintossicazione digitale.  

In sostanza parliamo di digital detox, ovvero una pausa temporanea dall’uso di internet e dei dispositivi digitali, che può durare qualche ora o qualche giorno, a seconda delle proprie esigenze e possibilità. Il digital detox permette di disintossicarsi dalla dipendenza da internet, di recuperare il contatto con se stessi e con gli altri, di apprezzare le cose semplici e belle della vita, di ritrovare il proprio equilibrio e la propria felicità.

Lasciati ispirare dal trailer del film “Non c’è campo” di Federico Moccia con Vanessa Incontrada e  Gianmarco Tognazzi.

Ricorda: la tua vita offline è preziosa quanto quella online. Ritagliati del tempo per te stesso, per le tue passioni e per le persone che ami. Sii padrone della tecnologia, non arrivare ad esserne schiavo.

Conclusione:

La dipendenza da internet è un problema serio, ma non invincibile. Esistono diverse strategie e soluzioni possibili per disintossicarsi dalla rete e riprendere il controllo della propria vita: esse richiedono innanzitutto consapevolezza del problema, la volontà di cambiare e il supporto di professionisti, familiari e amici. Non significa rinunciare totalmente alla tecnologia, ma imparare ad usarla in modo consapevole e responsabile, per migliorare la nostra vita, non per alienarci da essa.

“The highest and most beautiful things in life are not to be heard about, nor read about, nor seen but, if one will, are to be lived.”
— Søren Kierkegaard

Proposte, idee, attività alternative (just for 1 day, or more)

Clicca un tasto qui sotto e scoprirai un’idea utile e interessante da fare almeno per un giorno, per la #sconnessiday, da solo o in compagnia per farti stare bene, anzi meglio, anche senza internet.


Se vuoi leggere di altre iniziative legate alla sicurezza e alla prevenzione di comportamenti scorretti su internet, approfondisci con le attività del SID Safer Internet Day.

Interland il gioco

♥ Crediamo che informare sia il primo passo per vivere in un mondo migliore: siamo convinti che ognuno di noi possa dare il proprio contributo, consci di sapere di avere sempre qualcosa da imparare, diffondendo cultura utile tra chi conosciamo, amici o parenti che siano, per una buona causa.

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