anno_europeo_delle_competenze_2023

Il 2023 è stato dichiarato “Anno europeo delle competenze”, inaugurato il 9 maggio 2023, in occasione della Festa dell’Europa e che terminerà l’8 maggio 2024. Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea ha affermato la necessità di allineare le competenze degli studenti con le reali esigenze del mercato del lavoro:

“Dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Dobbiamo farlo lavorando fianco a fianco con le imprese. Nessuno meglio di loro conosce i profili professionali di cui hanno bisogno. Dobbiamo conciliare meglio queste esigenze con gli obiettivi e le aspirazioni di chi cerca un lavoro. Ma vogliamo anche attrarre verso il nostro continente le competenze necessarie per aiutare le imprese e rafforzare la crescita dell’Europa.”

     Ursula von der Leyen

La prospettiva è quella giusta, nell’ottica di un miglioramento economico e sociale del paese, tuttavia questa affermazione presenta un errore. Vediamo nella nostra analisi cosa è emerso.

Obiettivi dell’iniziativa

Una forza lavoro dotata delle competenze necessarie promuove la crescita sociale sostenibile, aumenta l’innovazione e migliora la competitività delle imprese. L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare le istituzioni dell’UE, gli Stati membri, le parti sociali, le imprese e i lavoratori dell’Unione a investire nell’istruzione e nello sviluppo delle competenze, per superare la disoccupazione e dare alle persone l’opportunità di partecipare attivamente ai cambiamenti in corso nel mondo.

Gli obiettivi che si pone l’UE nell’Anno europeo delle competenze sono:

  • promuovere investimenti nella formazione più consistenti, più efficaci e inclusivi;
  • garantire competenze adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, attraverso una stretta collaborazione con le parti sociali e le imprese;
  • conciliare le aspirazioni e le competenze delle persone con le opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per le transizioni verde e digitale e la ripresa economica;
  • coinvolgere più donne e giovani che non lavorano e non frequentano un percorso scolastico o formativo;
  • agevolare la mobilità e il riconoscimento delle qualifiche per attrarre da Paesi terzi persone con le competenze necessarie all’Unione europea.

La situazione

I posti di lavoro vacanti nell’UE sono a un livello record. La transizione verde e la transizione digitale, ad esempio, creano di fatto nuove opportunità da cogliere, sia per i cittadini sia per le imprese dell’UE, chiamate ad allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile OSS fissati dall’Agenda 2030.

I lavoratori qualificati dovrebbero avere a disposizione migliori opportunità di lavoro per poi partecipare attivamente alla vita sociale ed economica del paese. Ciò è fondamentale per apportare crescita e sviluppo.

La situazione ideale sarebbe far incontrare la richiesta con l’offerta ma l’ambiente ideale è ben lungi dall’essere realizzato per almeno due ragioni.

  • Un primo fattore è quello delle competenze che mancano. Più di tre quarti delle aziende dell’UE hanno attualmente difficoltà a trovare dipendenti qualificati, secondo gli ultimi dati Eurostat e solo il 37% degli adulti frequenta regolarmente i corsi di formazione o di aggiornamento. Inoltre, il 40% dei cittadini europei (un lavoratore su tre) non dispongono di competenze digitali di base. Già nel 2021, 28 settori (dall’edilizia alla sanità, dalla tecnologia al settore informatico) presentavano una carenza di competenze.1

La formazione dei dipendenti dovrebbe essere considerata un progetto strutturato e a lungo termine, esattamente come un investimento. Molto spesso capita invece che nelle imprese sia valutata alla stessa stregua di altri costi del personale e, in situazioni di crisi economica o di trasformazioni di mercato, il budget venga ridotto e eliminato per fare fronte ad altre emergenze.

  • Il secondo fattore ha a che fare con la scarsa conoscenza da parte delle imprese, delle agenzie per il lavoro e dei lavoratori stessi, dei Job Skill Profile riconosciuti, ovvero la corretta terminologia per definire ruoli e professionalità. Sembra assurdo ma spesso le imprese meno digitalizzate non sanno nemmeno loro di chi hanno bisogno, di cosa può o dovrebbe saper fare la risorsa umana che stanno cercando. Hanno idee spesso confuse o troppo esigenti: quante volte abbiamo visto annunci per trovare un social media manager che faccia anche inserzioni su Google Ads, data entry nell’ecommerce e magari ottimizzi il sito lato SEO?

Opportunità per sviluppare le competenze

Un esempio, che punta alla valorizzazione della formazione delle persone disoccupate, inoccupate ma anche già occupate e in cerca di aggiornamenti, è IFOA. Si tratta di un ente di formazione nato dalla volontà delle Camere di Commercio, più di 50 anni fa, che offre percorsi di crescita, formazione, professionalizzazione e programmi di inserimento nel mondo del lavoro. IFOA rappresenta un vero e proprio ponte tra persone e imprese in quanto offre corsi riconosciuti utili per accrescere e aggiornare le conoscenze professionali nei settori più richiesti dalle aziende.

Tra i corsi di formazione più richiesti per l’arricchimento delle competenze in ambito digital, che hanno come docente Laura Sargentini, coordinatrice di Meraviglie Cosmiche, troviamo:

  1. Corso Strategie di E-commerce e Vendite Online su eBay e Amazon: Questo corso, della durata di 24 ore con sessioni in live webinar, costituisce una delle proposte più significative tra quelli approvati dalla Regione Emilia Romagna e finanziati nell’ambito dell’Operazione Rif. PA 2023-19512/RER, intitolata “TT MECH: Twin Transition nella filiera Meccanica”. Questa iniziativa si distingue come un percorso “totalmente diverso” rispetto ai corsi convenzionali presenti nel catalogo. Le tematiche del corso si articolano in tre moduli approfonditi:
    Modulo 1: Strategie per Avviare un’Attività di Commercio Elettronico (8 ore);
    Modulo 2: Tecniche di Vendita su eBay (8 ore);
    Modulo 3: Ottimizzazione delle Vendite su Amazon (8 ore).
  2. Corso servizi logistici per l’e-commerce: Il corso mira a sviluppare competenze tecniche fondamentali per ottimizzare i processi che consentono di consegnare i prodotti acquistati al cliente con la massima efficienza. Gli obiettivi includono una gestione ottimale dei processi logistici per garantire un servizio performante. Il corso è destinato a residenti o domiciliati in Emilia Romagna che abbiano adempiuto all’obbligo d’istruzione.
    Non ci sono requisiti minimi di accesso, e il percorso è aperto a diplomati, laureati, e a coloro che lavorano in settori correlati. La condizione occupazionale non influisce sull’ammissibilità.
    Al termine del corso, i partecipanti acquisiranno competenze per gestire l’evasione degli ordini, la gestione del magazzino e delle scorte, la scelta sostenibile degli imballaggi, la documentazione per spedizioni internazionali, la gestione dei resi e il customer care.
    L’intero corso è definito in un un unico grande modulo ossia Servizi logistici per l’e-commerce (64 ore).
  3. Corso E-Commerce (come vendere online) – Programma GOL Milano: Il corso è aperto a individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attualmente disoccupati, residenti e/o domiciliati in Lombardia, che soddisfano i requisiti stabiliti dal Programma GOL finanziato dalla Regione Lombardia.
    Al termine della formazione, i partecipanti saranno in grado di standardizzare i processi di gestione delle merci e pianificare la distribuzione di tali merci all’interno di una rete.
    I contenuti del corso si articolano in 2 moduli:
    Elementi di marketing e web marketing;
    E-commerce e social media strategy.

Per approfondire le tematiche dei corsi e richiedere specificamente ciò che stai cercando, scrivi subito in chat o compila il form di contatto.

IFOA promuove inoltre il progetto Formare per assumere: la Regione Lombardia ha lanciato un bando che offre contribuiti a fondo perduto, incentivi occupazionali e voucher formativi alle aziende che assumono personale sul territorio. L’obiettivo è ridurre i tempi di reimpiego e migliorare l’aggiornamento dei lavoratori, riguardo le competenze necessarie alle esigenze aziendali.
Per approfondire , clicca qui.

In conclusione, a livello personale, investire sulle proprie competenze, a prescindere dalla situazione lavorativa, significa portare valore nel presente e nel futuro, per sé e per l’azienda che offre impiego.
Per le imprese, l’aggiornamento delle competenze dei propri dipendenti è invece sintomatico di una strategia aziendale sana, che vuole affrontare il futuro, guadagnando in competitività.

Investi anche tu nel Sapere Utile.

  1. https://www.openpolis.it/in-europa-sono-ancora-troppi-i-disoccupati-da-oltre-un-anno/ ↩︎
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